Tra immobilità e disfunzionalità: gli occhi di Sempio.
Tra immobilità e disfunzionalità: gli occhi di Sempio.
Quando la verità è visibile negli occhi per una volta felici di Andrea.
Ho a lungo rimandato di fare un post organico sulla profilazione di Sempio, ma ci sono cose che vanno spiegate adesso. In questo momento infatti, tutti hanno memoria fresca di un'immagine mai pubblicata in precedenza. Si tratta di una foto dove Sempio abbraccia Marco ed essa è molto eloquente, per differenza. Vi si vede per una volta un Sempio felice. Analizzandola possiamo finalmente spiegare il senso di spiazzamento provato da tutti noi nell’assistere all’ intervista rilasciata. a Chi l’ha visto (quella dove si rovesciano i libri).
Confrontiamo le interviste di Sempio con quelle di Stasi.
Se, infatti, confrontate le interviste di Sempio con quelle di Stasi, la differenza balza all’occhio. A fronte delle domande, Stasi va indietro col ricordo, passa in rassegna il proprio comportamento, i fatti per come lui se li ricorda. E si interroga. Sempio non lo fa mai, non scende in se stesso per trovare la forza della propria verità. Esce da se stesso, si cala nella parte dell’avvocato di se stesso. In quell’intervista, riveste i panni del coordinatore dei propri legali. Lo fa anche nella dichiarazione dall’auto, dove annuncia di aver revocato Lovati. Ecco, gli occhi di Sempio scattano di lato e compare il sorrisino: lui fa il recap di quanto di concreto la Procura ha su di lui. Ed ecco, invece, gli occhi al cielo e il viso contorto davanti all’Istituto di Medicina Legale. Qui, vi é il disagio per le misurazioni della Cattaneo: quell’evento lo cala in pieno nei panni del sospettato…
Una strategia di fuga
Sempio dunque ama vedersi come lo stratega del proprio stesso pool difensivo.
Questo ci dice moltissimo su di lui, sul fatto che Sempio non si sta rapportando con la realtà. Non la sta affrontando. Aspetta che la realtà passi, in generale, non solo la tempesta di questi giorni. Sempio attende che passi la vita, di poter finalmente un giorno “uscire dalla propria cameretta”, come accenna in un soliloquio di quelli intercettati in auto. Questo è un atteggiamento di resa e di fuga. L’ho visto in mio padre quando veniva accerchiato dai creditori, l’ho visto nel dr. Ermanno Cappa, quando subì l’agguato di Corona… Quel “ma vahh, ti sembra che io…!” Ecco anche quella è una fuga. Mi spiace aver fatto l’esempio di Cappa, perché questo può far pensare a una mia allusione a una eventuale colpevolezza dello stesso. Ma non è così. Ho fatto quell’esempio perché tutti l’hanno presente, dopo le geremiadi di Bugalalla e, semmai, l’ho fatto per argomentare che la fuga mentale negli occhi di Sempio non è necessariamente segno di colpevolezza. Ma è di certo segno di sopraffazione.
La sopraffazione
Sempio non lo sa ma, in questo momento, e non so da quanto tempo, è sopraffatto dagli eventi. Non sa come difendersi e in realtà non sta difendendosi. Lo dimostra anche una certa perdita di parallelismo nel movimento oculare. Temo che Sempio finirà per rifugiarsi nella malattia mentale, in una qualche forma di demenza, come ho visto fare ad alcune persone messe all’angolo. Non intendo alludere al rischio che venga utilizzata l’infermità mentale per alleggerire la posizione processuale. Intendo proprio quello scivolamento nella malattia di chi inconsapevolmente vive la patologia come rifugio estremo. Chi gli vuole bene, dovrebbe subito metterlo in mano a qualcuno che lo aiuti. Sempio è profondamente infelice e lo è da tanto.
Quella fotografia spiega tutto: gli occhi di Sempio sono sempre sotto controllo
Proprio in questi giorni, è stata condivisa su X, per la prima volta, una fotografia in cui, Sempio non si trincera, è se stesso, ed esprime una grande gioia. In tutte le altre, o è cupo o è sornione. Vi si vede un Sempio ancora magro, con un braccio a circondare il collo di Marco Poggi. Andrea guarda in camera, gli occhi piccoli e neri irradiano felicità. Studio l’immagine e capisco perché mi paia l’unica autentica di Sempio.
Questa è l’unica foto in cui l’espressione della parte bassa del viso si trasmette ai muscoli delle orbite. Osservate le interviste e tutte le altre immagini: l’area perioculare di Sempio è sempre immobile. È un dettaglio cui faccio caso, perché ho lavorato molto a contatto con la politica, e questa è una caratteristica del politico. Non puoi fare politica, se non hai il governo dei muscoli perioculari e non riesci a gestirli in modo indipendente dalla parte bassa del viso. Il politico non può permettersi che l’interlocutore capisca che cosa egli pensa di lui.
Disfunzionalità
Poi voglio farvi notare la foto del braccio con la cicatrice, e quelle di spalle, mentre entra nell’Istituto di Medicina Legale. Nel corpo di Sempio, la distribuzione del grasso indica un qualche, magari lieve, disordine ormonale. Si tenga presente che la calvizie non è segno di eccesso di testosterone, ma di un eccesso di recettori al testosterone. E poi c’è l’intercettazione dove parla dei nani blu. Lì in un passaggio, dice una cosa tipo “non è che uno prende la pastiglietta blu e va in un bordello” una cosa così.
Perché un ragazzo di manco trent’anni, come ai tempi di quella intercettazione, pensa a un bordello e vede come passaggio obbligato il rinforzo chimico? Penso che Sempio possa avere qualche disfunzionalità nell’area della sessualità. Del resto chi non ne ha? Chi più chi meno, abbiamo tutti i nostri ostacoli. Credo però che quello di Sempio gli abbia creato degli avvitamenti su se stesso tali da spiegare la mancanza di vita sociale, e una qualche forma di uscita da sé. E ora facciamo un salto indietro: all’ossessione per gli occhi.
La verità non deve trasparire dagli occhi
Parlo degli occhi enormi della ragazza della vignetta ormai celebre per essere stata condivisa da Sempio come copertina del proprio profilo fb. Vi si legge “la verità è invisibile agli occhi”. E gli occhi sono quelli della ragazza nuda di spalle. La verità è il messaggio scritto sul suo corpo, un messaggio che lei non può vedere perché le viene tracciato sulle natiche. Gli occhi ritornano in una cover FB di Sempio ricondivisa in queste ore su X. Vi si vedono gli occhi azzurrissimi di una bambina. Beh, se quella cover fb è autenticamente di Sempio, la circostanza non va letta in modo didascalico, ma con lo spostamento tipico delle attività oniriche.
Una lettura didascalica sarebbe: Chiara non vede quanto sta accadendo alle proprie spalle… Ebbene non è così semplice, gli occhi di Chiara sembrano tormentare le figurazioni mentali di Sempio perché sono eloquenti. Dagli occhi di Chiara si percepisce trasparenza assoluta, la soddisfazione, la determinazione, la sfida. E Sempio teme questa trasparenza, teme che i propri occhi, i suoi di Andrea, che possano dire troppo. Quando condivide la frase di Saint Exupery “la verità è invisibile agli occhi” Sempio pare voler rassicurare se stesso. Andrea sembra dire a se stesso che no, la verità non risulterà visibile per chi affondi lo sguardo negli occhi di Andrea stesso.
Con queste premesse si possono argomentare delle ipotesi, ma io non le farò, perché è errato sul piano logico dedurre la colpevolezza dalla psicologia, tuttavia mi spingo a dire che Sempio possa essersi sentito defraudato negli affetti.





