L’estate rovente dei Garlaskers

L’estate rovente dei Garlaskers

Pensavano che con l’estate, l’interruzione televisiva, e con le procure chiuse per ferie, i Garlaskers sarebbero stati risucchiati dai tuffi dove l’acqua è più blu, arrostiti al sole delle nostre spiagge. E invece no. Mentre tutto taceva, non una notizia dagli inquirenti, non una polemica da talk, i creators You Tube non si sono fermati e nemmeno noi. Ci avete lasciato liberi per il mese di agosto e la sentenza di condanna è stata smontata pezzo per pezzo. 

Ci si chiede ogni tanto cosa è cambiato, “cosa avete scoperto a discolpa di Stasi?”. 

E la risposta è “tutto”. 


Come è cominciata per i Garlaskers

Premetto che tutti ormai abitiamo al numero 12 di via Pascoli, che Giuseppe e la Rita sono anche il nostro papà e la nostra mamma, che ne vediamo le disfunzionalità e le riconosciamo perché sono presenti anche nelle nostre famiglie e tutti siamo stati risucchiati nella spirale della scala per la cantina. Ecco come è cominciata per i Garlaskers. Ci siamo sentiti tutti lì con Chiara, nel gorgo e lei è talmente presente nei nostri pensieri da sembrare ancora viva. Tanto viva da farci pregustare il momento in cui potrà riabbracciare il suo Alberto, quando questi uscirà di galera. Ma è la suggestione di un attimo, poi si torna alla tristezza perché Alberto non potrà riaccoglierla tra le proprie braccia.  Ecco che i protagonisti di questa vicenda, dai familiari, ai sospettati, diventano elementi della nostra stessa interiorità.

E poi sono arrivati gli anti Garlaskers : la Lucarelli e Salvo Sottile

Grazie al birignao allusivo della prima e al sessismo ruvido del secondo, siamo diventati tutti fragoline e girasughi.

Questo a maggio giugno. Ma con l’arrivo dell’autunno, tutto è cambiato. La verità fattuale è già sotto gli occhi di tutti. C’è la prova di inquinamento deliberato delle prove, del complotto, la mancanza di tenuta logica della sentenza passata al vaglio di un intero movimento di popolo. Selvaggia Lucarelli e Salvo Sottile sono ologrammi destinati all’oblio.

Eppure hanno provato a dividerci a egemonizzare il movimento, con il dissing contro i creators, ma non ci sono riusciti.

Il tentativo di scorporare la community dei Garlaskers per neutralizzarla

Con la riapertura di settembre sono partite le campagne di delegittimazione contro Quaglia, contro Tosatto, contro Bugalalla, contro Gregoretti e contro Sindoca.  Il tentativo è stato di scorporare la community, ma non ci sono riusciti. I Garlaskers non l’hanno permesso. Tutti con la testa sul caso per aiutarci l’un l'altro a capire, non ci siamo fatti condizionare da potenti o ideologie. E ce l’abbiamo fatta a non gettar via questa coesione miracolosa, a non cedere al gusto di schizzare fango su questo o quel partito politico. 

Esatto, Garlasco è zona franca, dove si discute sulle cose senza farsi il cappottino dello schieramento. E questo fattore di coesione non è stato dilapidato, il movimento continua a chiedere una giustizia diversa, radicalmente riformata, e, insieme, continua ad avere in tre magistrati le proprie stelle polari: Fabio Napoleone, Stefano Vitelli, Simonetta Matone.

Perché la sentenza di Cassazione su Stasi è SBAGLIATA. Il fatto che sia definitiva è un’aggravante dell’errore di giudizio, non lo sana. E Napoleone, Vitelli e Matone hanno avuto il coraggio di dirlo chiaro e tondo. 

Vitelli, il subacqueo

Stefano Vitelli, in particolare, ci ha insegnato che le ricostruzioni dei delitti devono scorrere, senza incepparsi e senza richiedere ulteriori ipotesi adattative. Ha insegnato ai Garlaskers a distinguere tra indizi ambigui e anomalie tali da costituire indizi univoci.

Se nei nostri tribunali si applicasse alle ipotesi accusatorie  l’igiene di Vitelli, il sistema cesserebbe di trasformarsi troppo spesso da servizio di amministrazione della giustizia, a sistema di sequestro delle libertà personali, con l’imprimatur della Repubblica. 

C’è una sentenza per te

Il 20 di agosto la fragolina girasughi, nonché avvocato cassazionista, consigliere Ordine Avvocati Bologna. vice presidente della Fondazione Forense Bolognese, @famaisano così concludeva :

«Per l’ennesima volta mi tocca assistere alla triste pantomima di gente che fa finta di non voler capire quanto è accaduto. Lo spostamento indietro di un paio d’ore dell’orario della morte della povera Chiara ha portato a un errore giudiziario che, purtroppo, non sarà facile riparare. L’unica speranza è la riscrittura totale di quelle risultanze da parte della Procura di Milano.  Gli errori macroscopici della prima indagine non assolvono le sentenze di condanna che, già di loro, recano in modo evidente i segni dell’assoluta illogicità.»

Non si poteva dire meglio. 


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